Gli elefanti nani
Tra i tanti reperti esposti a Roma nella mostra โHomo sapiens โ La grande storia della diversitร umanaโ due piccoli scheletri colpiscono lโattenzione dei visitatori. Sono quelli di una femmina adulta e del suo cucciolo della piรน piccola specie di elefanti mai vissuti sulla Terra. Palaeoloxodon falconeri, questo il nome scientifico in onore al paleontologo scozzese Hugh Falconer, raggiungeva in etร adulta unโaltezza massima di circa un metro alla spalla. Questi piccoli pachidermi popolavano la Sicilia circa 500mila anni fa. Inoltrandosi allโinterno delle grotte, come fanno oggi gli elefanti attuali alla ricerca di sali minerali, preziosi per integrare la loro dieta, potevano rimanerne intrappolati trovando cosรฌ la morte. Grazie ai processi di fossilizzazione le loro ossa si sono conservate insieme con quelle di altri animali che condividevano il loro stesso territorio, arrivando cosรฌ ai giorni nostri.
I resti degli elefanti esposti nella mostra furono trovati alla fine degli anni โ50 durante delle ricognizioni geologiche nella Grotta di Spinagallo nei pressi di Siracusa. Gli scavi paleontologici, seguiti dopo il ritrovamento dei primi fossili, hanno restituito oltre 3000 resti di elefanti nani. Altri fossili in Sicilia sono stati trovati nei siti di Luparello (Palermo) e di Alcamo (Catania).
Qual รจ la storia di questo piccolo pachiderma? Un probabile progenitore รจ lโElefante Antico (Palaeoloxodon antiquus). I maschi adulti di questo grande mammifero potevano superare 5 metri di altezza alla spalla e avevano delle zanne lunghe fino a 4 metri. Comโรจ possibile allora che sia avvenuta negli elefanti siciliani una riduzione cosรฌ estrema delle dimensioni in tempi geologici abbastanza brevi? Alcuni animali, tra cui proprio gli elefanti, popolarono la Sicilia attraversando a nuoto lo Stretto di Messina, sfruttando anche eventuali collegamenti terrestri con la penisola venutisi a creare per lโabbassamento del livello del mare avvenuto durante una delle fasi glaciali del Pleistocene medio (da circa 800 mila anni a circa 100 mila anni fa). Le isole sono luoghi speciali per i fenomeni evolutivi. Nelle isole mancano spesso i grandi predatori e pertanto manca un fattore importante della selezione naturale; inoltre negli ambienti insulari sono ridotti gli spazi e le risorse alimentari disponibili. Per queste ragioni la grande taglia dellโElefante Antico non era piรน vantaggiosa e la selezione naturale premiรฒ individui di dimensioni sempre piรน piccole. Studi recenti dimostrano perรฒ che non tutte le parti del corpo dei cosiddetti โelefanti naniโ siciliani si ridussero alla stessa maniera, se il volume dellโencefalo nei suoi antenati continentali era pari a circa 1/1000 della massa corporea quello di Palaeoloxodon falconeri era di 1/60, avevano quindi un cervello relativamente piรน grande del loro progenitore.
Il paleontologo austriaco Othenio Abel fu il primo, allโinizio del secolo scorso, a mettere in relazione il cranio degli โelefanti naniโ (presenti nel Pleistocene anche con diverse specie in altre isole del Mediterraneo come Cipro, Creta e Malta) con la leggenda dei Ciclopi. Gli elefanti hanno infatti nella parte anteriore del loro cranio una cavitร sub-ellittica che ospita la proboscide. Il cranio degli โelefanti naniโ, di grandezza non molto superiore di quella degli esseri umani e con questa cavitร nel cranio, avrebbe potuto generare la leggenda di queste creature con un occhio solo. Non ci riesce tanto difficile credere che tra le antiche popolazioni di navigatori del Mediterraneo si fosse cosรฌ diffuso il mito di questi esseri giganti.
Da questa storia mi piace pensare che ciรฒ che ha generato un mito possa essere persino piรน affascinante del mito stesso.
PS: per chi si fosse appassionato, oltre a vedere gli scheletri esposti nella mostra โHomo sapiensโ potrร vedere i reperti conservati al Museo Geologico Gemmellaro di Palermo. Nei primi mesi di questโanno inoltre sarร di nuovo aperta al pubblico la Sala Vertebrati del Museo di Paleontologia della โSapienza โ Universitร di Romaโ โ dove ci sarร una sala dedicata completamente a una famiglia di โelefanti naniโ e ad altri โnani e gigantiโ delle isole.