Noto antica di notte: gioco notturno e osservazione stelle con telescopio professionale

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Special Tour 18:15 - 00:30 circa Availability: 13/07/2024
Noto Antica, Monte Alveria, SP64, 96017 Noto SR Parco degli Iblei, Noto Tour Guide: Daniele Valvo & Diego Barucco

Noto Antica di notte: gioco notturno e 

osservazione stelle con telescopio professionale

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Cosa faremo:
 

  • Scopriremo le meraviglie storiche e naturalistche di Netum, città “capovalle” della Val di Noto, quasi interamente sepolta sotto le macerie del terromoto 1693
  • Giocheremo
  • Faremo diverse attività sensoriali e di rilassamento al tramonto
  • Capiremo come osservare il cielo
  • Capiremo cos’è un astrolabio
  • Osserveremo le costellazioni accompagnati da un esperto e grazie al suo telescopio
  • Ci faremo stupire dall’interesse storico, naturalistico e paesaggistico del luogo
  • Cercheremo apprezzare ogni nostro senso come non abbiamo mai fatto.
 

PUNTO D’INCONTRO ORE 18:00
Presso la Porta della Montagna di Noto Antica, precisamente: vedi la posizione
ORARI 18:15 – 00:30

Arrivare 15 minuti prima dell’orario d’inizio.

INCLUSO

  • Facilitatore e guida “astronomica”
  • Foto e video ricordo dell’esperienza
  • Utilizzo telescopio professionale
NON INCLUSO

  • cena
  • torcia

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10per adulto

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  • Non dovrai effettuare nessun pagamento

Oppure compila il format e premi "INVIA" ti daremo conferma entro poche ore

    Se dovessi disdire ti preghiamo di farlo al più presto così da permettere a qualcun altro di partecipare.

    Accompagnati da

    Daniele Valvo

    Guida Mindfulness Siracusa

    Facilitatore Mindfulness&NatureTherapy 

    “La libertà deriva dalla consapevolezza, dall'autosufficienza e dalla saggezza"

    Diego Barucco

    Guida turistica, ambientale e naturalsitica ed esperto astrofilo.

    "Per quanto mi riguarda, nulla so con certezza. Ma la vista delle stelle mi fa sognare


    Tipologia di percorso:
    Camminata leggera su terreno sconnesso, percorreremo 3 chilometri in 4 ore.

    • La lunghezza del percorso sarà di 4 chilometri che faremo in circa 2 ore, su pista battuta, il resto del tempo saremo fermi per l’osservazione del cielo
    • Esperienza adatta a chiunque sia abituato a camminare su terreno sconnesso, anche alle famiglie con bambini con più di 6 anni
    • Dislivello assente , tutto avverrà senza salite o discese, sforzo molto basso, e se ti piace giocare, divertimento assicurato
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    Cosa portare:
     

      • telo o tappetino yoga
      • vestiti comodi
      • scarpe chiuse
      • binocolo ( se ne possedete uno)
      • spray antizanzare
      • qualcosa per coprirsi, la sera potrebbe fare freschetto
      • cuscino gonfiabile per stendersi ( consigliato)
      • torcia con batterie cariche, non quella del cellulare
      • 2l di acqua
      • cena a sacco
      • una penna e un taccuino
     

    Il primo insediamento umano nella zona risalirebbe all’età del bronzo antico (XVIII-XV sec. a.C.) della civiltà di Castelluccio, ma sono anche presenti tracce della Civiltà di Finocchito del VIII-VII secolo a.C. Nel V secolo a.C. Ducezio, il Re dei Siculi, in vista della guerra contro gli invasori greci, avrebbe trasferito Neai (che gli avrebbe dato i natali), di incerta collocazione, dal colle della Mendola, nell’altipiano dell’Alveria, un singolare monte cuoriforme, circondata da profonde gole che la rendevano imprendibile, fuorché per uno stretto istmo che venne fortificato. Recenti studi tenderebbero ad escludere la cittadinanza netina di Ducezio e quindi il trasferimento di Noto. È comunque accertato che il Monte Alveria era abitato fin da epoca preistorica e che successivamente fu sede di diverse comunità sicule a partire dal IX secolo a.C. Il ginnasio, gli heroa, le vaste necropoli a fossa, i templi e i teatri di cui si ha notizia, indicano l’alta considerazione di cui la città sicula godette da parte dei conquistatori greci, dei quali assimilò culto e costumi.

    Nel 263 a.C. Neaiton (latinizzata in Neetum, Netum) viene assegnata da Roma a Ierone II tiranno di Siracusa, ma gode, forse in considerazione dell’origine latina dei siculi, di una certa autonomia che più tardi (pare al tempo della seconda guerra punica) si concretizza in un patto federativo con Roma (Civitas foederata), che la equipara alle due altre città federate della Sicilia: Messina e Taormina. I Netini tengono sempre in gran conto la loro posizione di alleati dei Romani e nel 70 a.C., come riferisce Cicerone, figurano tra i più fieri accusatori nel processo celebrato contro il propretore Caio Verre che aveva preteso indebitamente da loro il pagamento della decima. Anche in epoca imperiale continua il favore di Roma che conferisce a Noto lo status di municipium, esentandola dal pagamento dello stipendium. Dell’età romana sopravvivono scarsissime testimonianze, mentre il buio più completo copre il periodo tardo-antico e l’Alto Medioevo fino al IX secolo. Non mancano tuttavia, sparsi sull’Alveria, diversi quartieri rupestri, probabilmente bizantini, un ipogeo cristiano di discrete proporzioni (Grotta delle 100 bocche) e una catacomba ebraica (Grotta del Carciofo).

    Netum si arrende nell’864 agli assedianti comandati da Cafagh Ibn Sofian. Poco dopo riesce comunque a scrollarsi il giogo, per ricadervi definitivamente due anni dopo. Nel X secolo l’isola venne divisa in tre Valli, preponendo Noto ad una di esse. Gli invasori danno un impulso all’agricoltura e ai commerci, impiantano vasti agrumeti, introducono l’industria della seta.

     

     

     

    Noto antica ovvero Netum, è l'antico abitato di Noto distrutto a seguito del terremoto dell'11 gennaio 1693. Municipium sotto il dominio dei Romani, capovalle dalla dominazione araba in poi e fregiata del titolo di Civitas ingegnosa da Ferdinando il Cattolico, fu patria di molti elementi di spicco fra il XIV e il XVI secolo, nonché uno dei principali centri culturali, militari ed economici della Sicilia sud-orientale. Circondata da imponenti mura (molte delle quali ancora in piedi) e da profonde vallate del monte Alveria, non fu mai presa con la forza. Solo il violento terremoto del 1693 alle 13:30 riuscì a distruggerla, causando nel Val di Noto oltre 60.000 vittime. L'evento sismico oggi è considerato il terremoto più forte mai registrato nell'intero territorio italiano.

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