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Guida turistica, ambientale e naturalsitica ed esperto astrofilo.
"Per quanto mi riguarda, nulla so con certezza. Ma la vista delle stelle mi fa sognare
Il primo insediamento umano nella zona risalirebbe all’età del bronzo antico (XVIII-XV sec. a.C.) della civiltà di Castelluccio, ma sono anche presenti tracce della Civiltà di Finocchito del VIII-VII secolo a.C. Nel V secolo a.C. Ducezio, il Re dei Siculi, in vista della guerra contro gli invasori greci, avrebbe trasferito Neai (che gli avrebbe dato i natali), di incerta collocazione, dal colle della Mendola, nell’altipiano dell’Alveria, un singolare monte cuoriforme, circondata da profonde gole che la rendevano imprendibile, fuorché per uno stretto istmo che venne fortificato. Recenti studi tenderebbero ad escludere la cittadinanza netina di Ducezio e quindi il trasferimento di Noto. È comunque accertato che il Monte Alveria era abitato fin da epoca preistorica e che successivamente fu sede di diverse comunità sicule a partire dal IX secolo a.C. Il ginnasio, gli heroa, le vaste necropoli a fossa, i templi e i teatri di cui si ha notizia, indicano l’alta considerazione di cui la città sicula godette da parte dei conquistatori greci, dei quali assimilò culto e costumi.
Nel 263 a.C. Neaiton (latinizzata in Neetum, Netum) viene assegnata da Roma a Ierone II tiranno di Siracusa, ma gode, forse in considerazione dell’origine latina dei siculi, di una certa autonomia che più tardi (pare al tempo della seconda guerra punica) si concretizza in un patto federativo con Roma (Civitas foederata), che la equipara alle due altre città federate della Sicilia: Messina e Taormina. I Netini tengono sempre in gran conto la loro posizione di alleati dei Romani e nel 70 a.C., come riferisce Cicerone, figurano tra i più fieri accusatori nel processo celebrato contro il propretore Caio Verre che aveva preteso indebitamente da loro il pagamento della decima. Anche in epoca imperiale continua il favore di Roma che conferisce a Noto lo status di municipium, esentandola dal pagamento dello stipendium. Dell’età romana sopravvivono scarsissime testimonianze, mentre il buio più completo copre il periodo tardo-antico e l’Alto Medioevo fino al IX secolo. Non mancano tuttavia, sparsi sull’Alveria, diversi quartieri rupestri, probabilmente bizantini, un ipogeo cristiano di discrete proporzioni (Grotta delle 100 bocche) e una catacomba ebraica (Grotta del Carciofo).
Netum si arrende nell’864 agli assedianti comandati da Cafagh Ibn Sofian. Poco dopo riesce comunque a scrollarsi il giogo, per ricadervi definitivamente due anni dopo. Nel X secolo l’isola venne divisa in tre Valli, preponendo Noto ad una di esse. Gli invasori danno un impulso all’agricoltura e ai commerci, impiantano vasti agrumeti, introducono l’industria della seta.
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